Biagio Marini (Brescia, 1594 - Venezia, 1663)

Biagio Marini (Brescia, 1594 – Venezia, 1663) fu uno dei principali autori di musica violinistica del primo Seicento italiano. Suo padre Feliciano era un virtuoso di cètera e di tiorba, attivo anche in Polonia, mentre lo zio Giacinto Bondioli coltivava la composizione a Venezia. Proprio nella città lagunare, dal 1615 al 1618, Biagio prestò servizio come violinista della cappella della basilica di San Marco, al tempo del magistero di Claudio Monteverdi.  Risale al periodo veneziano la sua pubblicazione d’esordio: gli Affetti musicali, opera prima (1617).  Tornato a Brescia, divenne maestro di cappella di Sant’Eufemia e direttore musicale dell’Accademia degli Erranti. Dopo una parentesi biennale, fra il 1621 e il 1623, alla corte dei Farnese di Parma, si trasferì in Baviera, alla corte dei Wittelsbach a Neuburg an der Donau, dove esercitò il ruolo di maestro di cappella fino al 1649. Occasionalmente ingaggiato a Milano (1631), Bergamo (1632) e Düsseldorf (1640 e 1645), rientrò in Italia per ricoprire vari incarichi musicali a Milano, Ferrara, Vicenza e infine a Venezia, dove si spense  nel 1663 all’età di 76 anni.

Oltre alle importanti raccolte di musica strumentale delle opere I, VIII (1626) e XXII (1655), pubblicò musica vocale in ambito sacro e profano.

 

All’epoca del tardivo magistero a Vicenza, Biagio Marini diede alle stampe a Venezia nel 1655 le sue due ultime opere, le Lacrime di Davide sparse nel Miserere concertato in diversi modi a 2, 3 e 4 voci, op. XXI e il terzo libro di Diversi generi di sonate, da chiesa e da camera a 2, 3 e 4, op. XXII, dedicato a Ferdinando Maria duca di Baviera.  L’ultima silloge strumentale presenta 25 brani, tra balletti, sarabande, correnti, sinfonie, sonate da camera e da chiesa, teoricamente «per ogni sorte d’istromento musicale», anche se in realtà la scrittura musicale sembra prestarsi esclusivamente a un organico di soli archi e basso continuo. Al termine di questa raccolta è posta la malinconica e suggestiva Passacaglia, riconducibile alla moderna tonalità di Sol minore. Il componimento, nel caratteristico ritmo ternario, si apre con una breve introduzione e prosegue con tre distinte sezioni e un finale.

La fonte a stampa originale e un’edizione moderna in partitura si possono consultare su Imslp.

 

Scheda a cura di Marco Bizzarini

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L’esecuzione è affidata al gruppo Voices of Music diretto da David Tayler e Hanneke van Proosdij: Elizabeth Blumenstock e Carla Moore ai violini, Lisa Grodin alla viola, William Skeen alla viola da gamba David Tayler all’arciliuto, Hanneke van Proosdij all’organo positivo.

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