Cazzati nacque il 1616 a Luzzara, cittadina allora sotto il ducato di Mantova e oggi diventata il comune più settentrionale della provincia di Reggio Emilia. Fu maestro di cappella in diverse città lombarde ed emiliane tra cui Mantova, Bozzolo, Ferrara e Bergamo. Proprio tra il 1653-57 ricoprì il ruolo di direttore musicale in S. Maria Maggiore a Bergamo e presso la città orobica mise in scena anche la sua opera L’Ercole effeminato il 1654 al Palazzo della Ragione. Il suo incarico più importante e duraturo fu come Maestro di cappella in S. Petronio a Bologna dove rimase per quattordici anni, svolgendo un’intensa attività creativa e dando alle stampe numerosissime composizioni. Il suo intervento sull’attività della cappella petroniana fu significativo al punto che per l’annuale festa patronale, prima del suo arrivo, la partecipazione di musicisti forestieri o straordinari oscillava nel numero dai dieci ai venti mentre, sotto la sua direzione, arrivarono a ben sessantotto. Tuttavia si inimicò una parte della comunità musicale bolognese e affrontò aspre critiche sulla sua abilità di compositore (a causa della facilità di scrittura) da Lorenzo Perti e Giulio Cesare Arresti. L’ostilità dell’ambiente musicale si ripercosse anche nella fondazione dell’Accademia filarmonica di cui Cazzati, pur se titolare della carica musicale più prestigiosa della città, non fece mai parte, mentre tra i fondatori figurava il suo antagonista Arresti.
Cazzati compose sia musica sacra, sia opere e oratori sia numerose raccolte di sonate a tre, di capricci e di danze ed in particolare la musica strumentale è rimasta la sua produzione più eseguita. Tra i suoi allievi il più famoso fu Giovanni Battista Vitali che perfezionò la struttura della sonata portandola gradualmente alle proporzioni di cui poi Corelli sarebbe diventato un sommo interprete.
Per ulteriori informazioni, si rinvia al Dizionario biografico degli Italiani.