Occhi lucenti è belli è tratto dal Terzo libro de’ madrigali di Marenzio, pubblicato a Venezia nel 1582 con dedica agli Accademici Filarmonici di Verona. Il compositore, provenendo dalla “nobilissima città di Brescia”, condivideva la stessa origine della celebre poetessa Veronica Gambara, vissuta nella prima metà del Cinquecento. Occhi lucenti e belli, una delle più felici liriche della Gambara, descrive gli occhi del caro bene: espressivi e mutevoli, dunque in grado anche di passare dalla superbia all’umiltà. Per dipingerli in musica, Marenzio si avvale di uno straordinario artificio: scrive solo coppie di semibrevi nella parte della voce superiore, poiché il contorno di queste figure musicali (O O) assomiglia a un paio di occhi. Nello stesso tempo, le voci sottostanti intessono raffinati contrappunti che evidenziano le varie sfumature del testo.
Un’edizione moderna del madrigale è presente in rete nel sito Imlsp.