Il chitarrone (o tiorba) dei Civici Musei di Brescia, databile all’inizio del Seicento, reca il cartiglio “Magno deffopruchar a Venetia”. Si distinguono 14 ordini di corde, di cui i primi sei doppi e tastabili, mentre i successivi otto singoli (bordoni). La tavola armonica, con verniciatura di un restauro del XX secolo, è in legno di abete, ha una rosetta tripla e, in prossimità dell’attacco con il manico, porta i resti del marchio a fuoco tipico di questo autore. Nella zona inferiore è inserito il gambo di una picca. Il guscio, in tasso bicolore (Taxus Sempervirens) è intercalato da filetti in ebano: ha una morfologia piuttosto “schiacciata” e rientrante nella parte inferiore, caratteristiche tipiche di strumenti di questo tipo e taglia. Il manico e la tratta sono impiallacciati con legno scuro e intercalati da filetti in avorio. La tastiera e il ponticello non sono originali. Cartigli posteriori attestano i restauri novecenteschi, ad opera rispettivamente di Gaetano Gadda nel 1955 e di Luigi Paoli nel 1975.
Le immagini provengono dall’Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia.