Ottavio Bargnani nacque presumibilmente a Salò intorno al 1570. Allievo di Floriano Canale a Brescia, divenne organista nel Duomo di Salò nel 1595, poi dal 1604 al 1605 nel Duomo di Brescia, infine a Treviso, tra il 1605 e il 1607, e infine a Mantova nella basilica palatina di S.Barbara, forse tra il 1607-10 e il 1627-28). Nel 1627 il duca di Mantova gli riconobbe una pensione vitalizia di 60 scudi. Probabilmente fu anche a Udine, ma non ci sono notizie certe: si ipotizza dopo il 1627, poiché sarebbe stato lui a portare a Udine in quel periodo un codice polifonico (oggi cod. 55 dell’archivio capitolare) proveniente da Mantova, dono di Francesco Sforza a Cesare Gonzaga, contenente sei messe polifoniche dello stesso Bargnani, le altre di Ph. Rogier, J. de Bournonville, F. Gonzaga, G. de Wert, e un Te Deum di Guglielmo Gonzaga. Non sono certe le circostanze e la data della sua morte: secondo alcune fonti morì a Mantova nel 1632. Della sua attività compositiva, oltre alle messe appena ricordate, sopravvivono le Canzonette, arie et madrigali a tre et a quatro voci (Venezia, Ricciardo Amadino, 1599), Il primo libro de madrigali a cinque voci (Venezia, Angelo Gardano, 1601), Il secondo libro delle canzon da suonare a quatro, cinque et otto voci (Milano, eredi di Tini e Filippo Lomazzo, 1611) – un primo libro è andato perduto – e alcune composizioni in antologie a stampa dell’epoca. Resta invece solo la memoria di un Primo libro di canzonette a 4 e 8 voci (Venezia, Gardano, 1595) e di Mottetti a una, due, tre et quattro voci concertati (Venezia, Gardano, 1620). Si deve probabilmente alla sua iniziativa la costruzione del grandioso organo del Santuario di Tirano costruito dai bresciani Meiarini per lo strumento e da Bulgarini per la cassa.
Per ulteriori dettagli sulla vita di Bargnani si rinvia al Dizionario biografico dei Friulani.