Antonio Cagnoni

Trai, trai, trai (da Don Bucefalo)

Ottocento
Antonio Cagnoni (Godiasco Salice Terme, 1828 – Bergamo, 1896)

Compositore prolifico di opere comiche, Cagnoni nacque in provincia di Pavia ma ebbe forti legami con la città di Bergamo, in particolare nella formazione e infine nell’ultimo periodo della sua vita. Infatti, ancora fanciullo, venne affidato a Felice Moretti – noto anche come padre Davide da Bergamo – il quale gli impartì le prime nozioni di musica. Successivamente studiò ed ebbe le prime rappresentazioni di lavori giovanili al Conservatorio di Milano dove ebbe come condiscepoli Ponchielli, Bottesini e Fumagalli. Il 1847 al Teatro Re andò in scena Don Bucefalo che, nonostante l’autore fosse ancora un giovane studente, riscosse notevole risonanza e molti successivi allestimenti in vari teatri. Il ruolo del protagonista divenne poi uno dei cavalli di battaglia di Alessandro Bottero, che con una interpretazione estrosa ed efficace contribuì al successo dell’opera, rappresentata anche nel 1865 anche al Théâtre-Italien di Parigi. Questo debutto lo portò a dedicarsi al teatro comico per cui era particolarmente dotato; nelle tragedie si cimentò prima con L’emiro 1863 e poi con Claudia del 1866, che nonostante le tinte forti e dissonanti non confermarono una dote per il melodramma e le coeve correnti innovative. Oltre che operista, Cagnoni fu anche maestro di cappella prima presso la cattedrale di Vigevano e in seguito presso la cattedrale di Novara; attività che segnarono un ampliamento dei suoi interessi verso la musica sacra. Interessante notare che compose il terzo movimento, Quid sum miser, della Messa per Rossini, un lavoro collettivo realizzato da tredici compositori (tra cui il bresciano Bazzini) in onore di Gioacchino Rossini nel 1869. Importante tappa a Bergamo fu quando nel 1888 divenne direttore del Civico Istituto Musicale di Bergamo, carica che conserverà fino alla morte. Una delle ultime opere con le quali riconquistò successo di pubblico fu Michele Perrin del 1864. Questo lavoro, rappresentato in Italia e all’estero, gli valse la croce dell’Ordine Mauriziano.

Per ulteriori notizie si rinvia al Dizionario biografico degli Italiani.

L’ascolto proposto è Trai, trai, trai un’aria molto spassosa in cui Don Bucefalo in una prova d’orchestra ricorre a molte onomatopee e a una spiccata ironia sulla strumentazione e direzione degli strumentisti. Una ispirata pagina che strappa un sorriso e una riflessione sulla estrema versatilità della musica di evocare i sentimenti con una combinazione di armonia, ritmo, melodia e canto. Chiaro ammiratore della scrittura brillante di Rossini, Cagnoni lasciò senz’altro un’impronta significativa nel genere comico, accompagnata da vivacità inventiva e freschezza d’ispirazione.

Scheda a cura di Mirko Zambelli

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