Teatro Donizetti, Bergamo

Settecento

Il Teatro Donizetti (già Teatro Riccardi), luogo emblematico della musica bergamasca, sorse sul finire del ‘700 nel cuore della Bergamo Bassa in un’area in cui si svolgeva la Fiera di Sant’Alessandro, affollata da banconi e carretti di legno su cui i mercanti esponevano le loro merci. In quel sito di grande afflusso sorgevano piccoli teatri temporanei in legno, che venivano demoliti e riedificati di stagione in stagione. Fu proprio un ricco commerciante, Bortolo Riccardi, che, nonostante polemiche di permessi edilizi, pose le basi per il primo nucleo del teatro stabile che conosciamo, da cui il nome di teatro Riccardi. La pianta della sala fu ed è tutt’ora all’italiana, ovvero con tre ordini di palchi, una loggia e una forma a ellisse allungata che garantisce una perfetta visibilità e un’ottima acustica. Quando ancora il teatro era in costruzione si cominciarono a dare alcune rappresentazioni artistiche: la prima opera rappresentata nel 1784 fu Medonte re di Epiro di Giuseppe Sarti.
L’inaugurazione ufficiale invece avvenne il 24 agosto 1791, ma il teatro, distrutto di un incendio doloso nel 1797, venne ricostruito sotto i lavori all’architetto Giovanni Francesco Lucchini così che solo nel 30 giugno 1800 si inaugurò la struttura così come oggi la conosciamo. Le vicende storiche risorgimentali passarono da Bergamo coinvolgendo il teatro tra fortune alterne e ospitando i più illustri compositori del panorama italiano. L’inizio del secolo vide l’affermazione al Riccardi dell’illustre musicista bavarese, connaturato bergamasco, Giovanni Simone Mayr; lo straordinario impulso da lui impresso alla vita musicale della città si esercitò pure negli spettacoli d’opera fin dal 1801 ed è nota la sua influenza come maestro e padre spirituale di Donizetti. Nel secondo decennio del secolo fu il turno di Rossini: furono infatti le opere del musicista pesarese a dominare in tale periodo al Riccardi. Vincenzo Bellini vi curò la messinscena della Norma nel 1831. Nel 1840 per la prima volta Bergamo tributò una pubblica manifestazione al bergamasco Gaetano Donizetti, presente in teatro per la rappresentazione della sua
opera L’esule di Roma. Giuseppe Verdi pure debuttò al Riccardi dirigendo il suo Ernani nel 1844.
Il secondo battesimo del teatro bergamasco dal nome di Ricciardi a quello del maestro Donizetti avvenne invece nel 1897, in occasione del centenario della nascita del compositore e per l’occasione furono avviati i lavori per la costruzione della nuova facciata neoclassica, opera dell’architetto romano Pietro Via. Nei primi del ‘900 accanto agli spettacoli musicali, il nuovo Teatro Donizetti ospitò anche un nuova forma artistica, il cinematografo con corti dei fratelli Lumière, portati al teatro dall’impresario Terzi nel 1899: avvenimento del tutto raro in un’epoca in cui gli spettacoli cinematografici erano mostrati nei baracconi delle fiere o nei caffè-concerto.
Di grande rilievo fu poi la figura di Blindo Missiroli, critico musicale, che assunse la direzione del teatro nel 1931 e propose a carattere nazionale e di tipo sperimentale la rappresentazione di opere inedite, onde far conoscere e sostenere le nuove proposte musicali italiane. A titolo d’esempio, nella stagione operistica 1935, accanto ad opere di repertorio, venne rappresentata Paolo e Virginia, novità assoluta composta da Gianandrea Gavazzeni, che di lì a poco inizierà una fulgida carriera di direttore d’orchestra e collaborerà con l’amico Missiroli al rinnovamento del Donizetti. Nel 1948 videro la luce alcune pubblicazioni donizettiane, e si può dire che così si posero le radici per la Donizetti Renaissance, ossia quel fenomeno che porterà al recupero, alla riproposta e alla conoscenza delle opere poco rappresentate o scomparse dalle scene del compositore bergamasco. Infatti nell’ambito del Donizetti Opera Festival del 2019, il cantiere del Teatro Donizetti accolse la prima rappresentazione italiana e in forma scenica dell’opera considerata perduta del compositore bergamasco, L’ange de Nisida. Infine, sempre luogo in costruzione e movimento, nel 2017 iniziano i lavori di restauro dell’intero teatro che si concludono nel 2020 e, dopo la funesta
pandemia di Covid e le restrizioni relative agli spettacoli teatrali, il teatro riapre il 28 maggio 2021 riprendendo a pieno titolo la sua funzione di palcoscenico della cultura musicale.

Scheda a cura di Mirko Zambelli

Ascolto - YouTube

Un estratto dalla prima mondiale moderna de L’ange de Niside di Donizetti nel teatro a lui intitolato (16 novembre 2019).

Galleria fotografica