Carlo Lenzi

Suonate fatte per la fonzione del Venerdì Santo in Cadice

Settecento
Carlo Lenzi (Bergamo, 1735 - Bergamo, 1805)

Per quarant’anni, nella seconda metà del Settecento, Carlo Lenzi fu maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Simone Mayr fu il suo successore. Lenzi si formò alla scuola napoletana, autentica fucina all’epoca di autori che condizionarono il panorama musicale italiano e in particolare operistico del Settecento. Il maestro non si allontanò dalla città bergamasca e operò con successo componendo prevalentemente musica sacra, in conformità all’incarico che ricopriva. Fece parte di quella galassia di compositori contemporanei di Mozart che furono offuscati dalla luminosità della sua stella. Il musicologo Raffaele Mellace, a proposito delle composizioni di Lenzi, scrive: «un tesoro: una produzione vasta e magnifica di musica per la voce e gli strumenti assimilabile a quella coeva di Mozart e Haydn: un piccolo universo creativo che il pubblico orobico ebbe la possibilità di godere per quasi mezzo secolo e che oggi si offre vergine alla scoperta del pubblico contemporaneo, coi profumi intatti e intensi dei suoi tesori nascosti».

Un disco edito dall’etichetta Pan Classics rende giustizia a Lenzi presentando alcuni lavori di musica sacra composti nel decennio che va dal 1771 al 1780, corrispondente grosso modo ai tre viaggi italiani dell’adolescente Mozart che si collocano tra il 1770 e il 1773. Della musica di Lenzi vengono proposte due, la prima e la terza, delle Sei suonate fatte per la fonzione del Venerdì S.to in Cadice, composte nel 1771 su commissione della Chiesa del Rosario di Cadice per la celebrazione delle Ultime Sette Parole di Cristo in Croce.

Queste sonate, veri interludi strumentali usati per intercalare le parti della celebrazione all’interno delle quali c’erano delle brevi omelie da parte del vescovo, sono interessanti pagine sinfoniche che si distinguono per una scrittura ricca che rivela una solida conoscenza da parte di Lenzi delle possibilità offerte dalle compagini strumentali settecentesche
con un sapiente uso dei legni ed archi. La terza suonata, posta ad apertura del cd, si avvicina al rondò e ha un carattere brioso e drammatico che segnala già quel gusto che dal galante arriverà alla raffinatezza e chiarezza espressiva del classicismo mozartiano.

Scheda a cura di Mirko Zambelli

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La Suonata Terza  è proposta dall’Ensemble della Basilica Autarena diretto da Marcello Scandelli.

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