Istituto Filarmonico Venturi, Brescia

Ottocento

Il primo Istituto Filarmonico civico della città di Brescia, precursore dell’attuale Conservatorio di musica “Luca Marenzio”, fu fondato nel 1864. Protagonista della nascita dell’Istituto fu un ristretto gruppo di personalità bresciane (fra cui i musicisti Costantino Quaranta e Giovanni Consolini) che si riunirono, nel gennaio di quell’anno, per fissare l’ammontare delle sottoscrizioni per il finanziamento di una “scuola filarmonica gratuita popolare”. Poco dopo, il micologo Carlo Antonio Venturi, che era anche violinista, lasciava – per testamento – parte dei suoi averi alla moglie perché avesse «ad impiegarla nella fondazione di un istituto filarmonico, che si intitolerà Istituto Filarmonico Venturi, ed abbia a provvedere una scuola gratuita di musica, di canto e specialmente di strumenti ad arco».

Nel frattempo la commissione direttrice del primo Istituto filarmonico procedeva con la pubblicazione di uno statuto e con la proclamazione di tre soci onorari: oltre ai già citati Quaranta e Consolini fu aggiunto anche Antonio Bazzini, musicista di fama più che nazionale. Si partì quindi con l’organizzazione scolastica. L’apertura della scuola fu fissata al 3 novembre 1864 e gli insegnanti furono scelti fra i più importanti musicisti bresciani del tempo: Giacinto Conti per il violino, Francesco Personi per il canto, Gaetano Tosi per gli strumenti di ottone, Antonio Sanvito per il contrabbasso e Alessandro Taveggia per il clarinetto. Musicisti, questi, che facevano parte dell’orchestra del Teatro Grande, dove pare funzionasse una scuola di musica (almeno per il clarinetto di Taveggia e per il violino di Conti), oltre ad essere sempre molto presenti nelle principali occasioni musicali religiose della città.

Nel 1866 l’Istituto Filarmonico si trasformò in Istituto Venturi, grazie alla mediazione del sindaco e dopo una lunga polemica sul ricco patrimonio di strumenti ad arco di proprietà di Carlo Antonio Venturi. Fu nominato presidente Antonio Bazzini. Da qui in avanti l’Istituto cambiò diverse sedi e allargò, pian piano, l’offerta didattica. Dai cinque insegnamenti iniziali si arrivò all’inizio del Novecento ad avere docenti anche per materie “complementari”: Canto corale (Virgilio Stefanoni), solfeggio cantato (Isidoro Capitanio), pianoforte complementare e armonia complementare (Alessandro Peroni). Nel 1966, a un secolo dalla fondazione, il panorama didattico era ben più completo: da Composizione (Giancarlo Facchinetti) a Organo (Eva Frick), da molte classi di Pianoforte (Mario Conter, Agostino Orizio, Franco Braga, Riccardo Frugoni, Sergio Marengoni) alle intere famiglie di archi e fiati e all’Arpa, cui si aggiungevano le materie teoriche e complementari. C’era anche il bibliotecario!

Nominiamo i direttori dell’Istituto, musicisti apprezzati e spesso figure di grande dirittura morale: Giovanni Consolini, Romano Romanini, Mario Ruminelli, Isidoro Capitanio, Luigi Manenti, con il quale l’Istituto sarà parificato ai Conservatorio di Stato (diverrà Conservatorio nel 1971 acquisendo in seguito l’intitolazione “Luca Marenzio”) e Felice Luscia. Fra gli insegnanti non possiamo certo dimenticare Paolo Chimeri che fu “docente gratuito” di pianoforte per molti anni ed ebbe fra i suoi allievi anche il giovanissimo Arturo Benedetti Michelangeli.

Una parola merita anche la biblioteca dell’attuale Conservatorio, in particolare il suo Fondo Prezioso, costituito da manoscritti e stampe donati da musicisti e/o musicofili bresciani all’Istituto Venturi. In Archivio di Stato è possibile leggere le comunicazioni che Francesco Pasini, un tenore allora economo dell’Istituto, inviava al Sindaco per aggiornarlo sui doni ricevuti. Molte di queste musiche sono ora scaricabili direttamente dall’OPAC di SBN.

La storia dell’Istituto musicale Venturi è ben narrata nel volume pubblicato in occasione del suo centenario: L’Istituto musicale Venturi 1866-1966. Studi ed appunti a cura di Roberto Zanetti, Valerio Pappalardo e Mario Conter cui molto deve anche la presente scheda.

Nella sottostante Galleria fotografica si riporta un ritratto del fondatore Carlo Antonio Venturi (n. 1), due immagini del suo testamento (nn. 2-3), l’accettazione di Antonio Bazzini rispettivamente a socio onorario e a presidente dell’Istituto (nn. 4-5), l’esito con 10 e lode speciale di un esame di un Arturo Benedetti Michelangeli ancora bambino (n. 6), infine, dal Fondo Prezioso della biblioteca dell’attuale Conservatorio, il manoscritto della Sonata in Do maggiore di Baldassarre Galuppi (nn. 7-8) resa celebre dall’interpretazione dello stesso Benedetti Michelageli.

Scheda a cura di Mariella Sala

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Arturo Benedetti Michelangeli interpreta la Sonata in Do maggiore di Galuppi (Andante, Allegro, Vivace) nello storico video della Rai realizzato a Torino nel 1962. Un manoscritto contente anche questa Sonata è conservato nella Biblioteca del Conservatorio di Brescia e una copia di questa raccolta si trova altresì nel Fondo Chimeri, sempre a Brescia. Inoltre, la pubblicazione delle Sonate a cura di Giacomo Benvenuti (che non è insensato pensare sia stata studiata da Benedetti Michelangeli) porta la seguente annotazione, a p. 3: “Queste dodici sonate sono in un manoscritto dell’Istituto Venturi di Brescia”.

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