Fiorenzo Maschera (Brescia, c. 1541 - Brescia, 1584)

Fiorenzo Maschera (Mascara) nacque presumibilmente a Brescia intorno al 1541 da Bartolomeo, latinista, insegnante di grammatica ai fanciulli e ai chierici del duomo di Brescia, nonché dedicatario delle Scintille di musica di Giovanni Maria Lanfranco (1533). Costanzo Antegnati lo vuole allievo di Claudio Merulo che dall’ottobre al luglio del 1557 ricoprì il ruolo di organista del duomo di Brescia. In quello stesso anno Maschera era organista nel monastero veneziano di S. Spirito e partecipò al concorso per il posto in S. Marco poi vinto dallo stesso Merulo. Nel frattempo ottenne il posto di organista nel duomo di Brescia, carica che ricoprì per il resto della sua vita, fino all’elezione del suo successore Costanzo Antegnati, avvenuta il 16 luglio 1584.

Abile organista e, come ricorda Ottavio Rossi, «nel tasteggiar le viole inimitabile. Sonò con premii honorati nelle maggiori città d’Italia». La sua figura è legata all’affermazione della canzona strumentale come genere autonomo: il Libro primo de canzoni da sonare a quattro voci, edito presumibilmente nel 1582, costituisce il primo esempio di stampa interamente dedicato a tale genere. Non ci è noto alcun esemplare della prima edizione, ma le ristampe del 1584 e del 1588 riportano la dedica al nobile Antonio Maria Uggeri firmata a Brescia il 2 marzo 1582. Due canzoni di questo libro erano già apparse nel Primo libro di tabolatura di citthara (Venezia 1574) dell’organista bresciano Paolo Virchi, forse allievo di Maschera. Secondo una consuetudine molto in voga, le sue canzoni hanno titoli che alludono ad illustri famiglie bresciane (La Capriola, La Martinenga, L’Uggera ecc.).

Morì a Brescia nel 1584 e venne sepolto nel cimitero del duomo.

La fortuna del Libro primo de canzoni di Maschera è testimoniata da ristampe complete che arrivano fino al 1621 e da un cospicuo numero di antologie a stampa e manoscritte che riportano singole canzoni o addirittura il corpus completo. Alle ventun composizioni del Libro primo vanno aggiunte due canzoni tramandate unicamente nella silloge Canzoni per sonare con ogni sorte di stromenti a quattro, cinque e otto (Venezia 1608). Si tratta di un repertorio che può essere eseguito all’organo oppure per un insieme di strumenti a fiato o ad arco.

L’edizione dello stampatore bresciano Vincenzo Sabbio (1584) è consultabile sul sito Imslp. Si riproducono il frontespizio, la dedicatoria e il Canto della Canzon terza.

Scheda a cura di Alberto Chiari e Marco Bizzarini

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La Canzon terza di Maschera viene qui proposta da un gruppo di strumenti ad arco (viole da braccio), con l’ensemble El Concierto de violines: Aliza Vicente Aranda (viola soprano), Carlos Leal Cardín (viola basso), David Alonso Molina (viola tenore), Paula Pérez Romero (viola contralto).

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